Si parla spesso della stagionalità della frutta e verdura e molto poco di quella dei prodotti ittici: ebbene si, anche il pesce segue una sua stagione. Spesso le persone rimangono stupite da questa notizia e non hanno tutti i torti se pensiamo che in pescheria troviamo tutto l’anno tutte le specie ittiche e nessuno ci ha mai insegnato a comprare tipologie diverse in base alla stagione!
Inoltre, le nostre scelte ricadono sempre sulle solite tre tipologie di pesce più gettonate, a discapito di altre specie sicuramente meno conosciute ma non per questo meno nutrienti e gustose, ignari di consumare pesce proveniente da mari lontani e di provocare un’estinzione con gravi ripercussioni sull’ecosistema e la biodiversità marina.
Proprio per questo ho deciso di affrontare questo tema, dando delle informazioni per sensibilizzare la spesa sostenibile dei prodotti ittici e migliorare la nostra qualità di vita e del nostro pianeta. A riguardo esiste una pratica e comoda mini guida sui prodotti ittici di Slow Food Italia.
Per fare una spesa consapevole del pesce è importante seguire la stagionalità! Ma quali sono i pesci di stagione? Quelli che non si trovano in fase riproduttiva, permettendo invece a tutti gli altri pesci di crescere secondo i propri tempi. Ogni stagione ha i suoi pesci:
- PRIMAVERA: alice, gallinella, leccia, palamita, sarago, spigola
- ESTATE: aguglia, alice, gallinella, lampuga, orata, pesce castagna, pesce serra, ricciola, sarago, sardina, sogliola, spigola
- AUTUNNO: alalunga, alice, spigola, triglia, rombo chiodato, ricciola, gallinella, lampuga, sarago
- INVERNO: pagello fragolino, palamita, polpo, rombo chiodato, sardina, seppia, triglia, vongola verace
- TUTTO L’ANNO: cefalo, mormora, nasello, occhiata, pagello, pescatrice, rombo, sanpietro, sciabola, scorfano, sgombro, sugarello, zerro.
Molte di queste specie sono neglette, ovvero meno conosciute (e anche meno costose!!!): sceglierle e imparare a cucinarle è un ottimo modo per introdurre alimenti nuovi, garantire la variabilità della nostra dieta mediterranea e alleggerire la pesca delle specie a rischio come i ricercatissimi salmone e tonno.
Questo calendario è specifico dei pesci del Mediterraneo, infatti un altro aspetto importante è che si consumi prevalentemente pesce nostrano, ovvero quello di passaggio nei nostri mari evitando di mangiare pesce di mari lontani che viaggia in aereo e su strada per migliaia di chilometri. Per sapere la provenienza del pesce esiste un numeretto indicato sull’etichetta che corrisponde al mare in cui il pesce è stato pescato.
- Oceano Atlantico nord-occidentale 21
- Atlantico nord-orientale e Mar Baltico 27 – 27lld
- Oceano Atlantico centro-occidentale 31
- Oceano Atlantico centro-orientale 34
- Oceano Atlantico sud-occidentale 41
- Oceano Atlantico sud-orientale 47
- Mar Mediterraneo e Mar Nero 31.1 37.2 37.3 37.4
- Oceano Indiano 51 – 57
- Oceano Pacifico 61 – 67 – 81 – 87
- Oceano Antartico 48 – 58 – 88
Nonostante il pesce surgelato sia comunque un’ottima soluzione in termini di praticità e disponibilità soprattutto per chi ha poco tempo da dedicare alla cucina e alla spesa, sempre più persone preferiscono consumare pesce fresco ma altrettante non si fidano o non sanno dove mettersi le mani per acquistare del pesce sicuro e di qualità. Vediamo insieme cosa fare per scegliere il giusto pesce da mettere sulle nostre tavole!
Sicuramente una delle prime mosse da fare per una spesa consapevole del pesce è individuare un pescivendolo di fiducia, competente e disponibile a darci tutte le informazioni di cui necessitiamo. Ma quali sono le caratteristiche specifiche da chiedere al proprio pescivendolo oppure da leggere sui prodotti surgelati nei banchi del supermercato?
Come tutti gli altri prodotti, anche il pesce ha una propria etichetta nutrizionale: una vera e propria carta d’identità del pesce in cui è specificato il nome, la provenienza, se è stata pescato o è di allevamento, come è stata pescato o allevato, se è fresco o congelato.
Per esempio, è importante evitare il consumo di pesce sottoposto ad allevamento intensivo in quanto la concentrazione dei pesci in spazi limitati ne peggiora la salute e per questo vengono trattati con antibiotici. Inoltre, le grandi quantità di deiezioni e mangimi dispersi cambiano lo stato chimico dell’acqua danneggiando l’ecosistema circostante.
È bene sapere che l’allevamento, al contrario di quanto si creda, contribuisce all’estinzione di molte specie ittiche! Non è vero che si pesca di meno se si alleva di più!! La maggior parte degli allevamenti seleziona pesci carnivori ed occorre tantissimo pesce pescato per nutrirli! Per questo è bene chiedere se il tipo di pesce allevato è erbivoro o carnivoro!
Un aspetto fondamentale per salvare l’ecosistema marino è proteggere le specie a rischio: informarsi sul pesce che compriamo e sapere se fa parte delle specie in via di estinzione è un grande atto di amore che possiamo fare per il nostro pianeta. Anche il pesce non è illimitato e possiamo salvare intere popolazioni ittiche, riducendone il consumo e influenzando così il mercato del pesce!
Un’altra scelta consapevole che aiuta a proteggere la biodiversità è la preferenza di pesci a cicli vitali brevi, ovvero quelle specie che crescono rapidamente e non hanno bisogno di anni per raggiungere l’età adulta. Pescare pesci più grandi e longevi spazza via decenni di vita oltre ad essere meno salutari per il nostro organismo in quanto sono molto più ricchi di sostanze tossiche, come il mercurio, di cui sono pieni i nostri mari.
Alcune tipologie di pesce come palombo, verdesca, smeriglio, vitella di mare che imbandiscono le nostre tavole sono definiti pesci squalo: si tratta di pesci grandi predatori che arrivano tardi alla maturità sessuale e hanno tempi di riproduzione molto lunghi. L’Italia è una dei principali consumatori al mondo, determinandone la loro estinzione che mette a rischio l’intero ecosistema marino.
Infine, è importante cercare la giusta taglia dei pesci in quanto pescare e comprare pesci piccolini di età giovanile è vietato perché ostacola la maturità e la riproduzione delle specie.
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